Lettera n.001 - Vent'Anni di Buio
Ciao,
settembre è sempre stato un mese di ripartenze, grandi programmi, buoni propositi. L’inizio dell’anno scolastico prima, dell’anno accademico poi, il ritorno dalle ferie… in ogni fase della vita settembre ha un bel significato, un ritorno alla routine in grado di scandire il passaggio del tempo, l’alternarsi delle stagioni.
Da un po’ di anni però mi sento inquieto, come se ormai l’alternarsi delle stagioni avesse perso il suo significato, con l’estate che non è più estate, il Natale che non è più Natale, come se mi trovassi in una monotona palude di apatia, senza alti, nè bassi, nè possibilità di intravedere qualcosa di migliore.
Ma quando è iniziato tutto questo? Per quel che riguarda me, quando ho capito di essere diventato “grande”; per quel che riguarda tutti, forse quel giorno… il giorno del Grande Fuoco.
Il 2001 è stato per noi un anno molto più importante di quanto potessimo immaginare. Il primo anno all’alba di un nuovo millennio, il momento che per eccellenza dovrebbe regalare prospettive di un futuro roseo, tecnologico, fantascientifico.
Chi tra voi era già nato, o già grandicello nel 2001, probabilmente avrà ancora nelle narici il vago odore di speranza e fiducia che si sentiva all’epoca. La tecnologia stava timidamente entrando nelle nostre case per migliorare la nostra vita, i movimenti NoGlobal iniziavano a mettere in discussione certi modelli di business ritenuti insostenibili (già 20 anni fa) e le gravi crisi economiche del 2008-2011 e del 2020 erano ancora distanti e imprevedibili.
Con il G8 di Genova 2001, quelle voci di un mondo alternativo ebbero la prima, violentissima scossa. Le vicende di quei giorni, per quanto ancora difficili da ricostruire con precisione, hanno avuto l’innegabile effetto di prendere intere generazioni di progressisti e idealisti e gettarli nel calderone della violenza e della polemica.
Solo un paio di mesi dopo, l’attentato alle Torri Gemelle ha rappresentato il più grave attacco al mondo libero, al mondo occidentale di stampo U.S.A./NATO, imponendo una risposta violentissima ed esemplare i cui effetti sono vividi ancora oggi.
Perchè parlare di queste cose, a distanza di 20 anni?
Innanzitutto perchè molti dei problemi di oggi erano già chiari 20 anni fa. Vi consiglio il libro abbiamo ragione da vent'anni, in cui vengono tirati fuori alcuni temi caldi di oggi - ambiente, migrazioni, brevetti su vaccini e farmaci salvavita, numeri identificativi sulle divise antisommossa, capitalismo predatorio - e si mostra come questi temi fossero caldi già nel 2001, con molte persone che chiedevano un intervento quando ancora c’era tempo per agire con efficacia. Abbiamo letteralmente sprecato 20 anni, e ora ogni problema ci sembra - giustamente - imminente.
E poi, soprattutto, per l’11 settembre. Quell’attacco così spietato al nostro modo di vivere ha prodotto effetti a catena ancora più dannosi e imprevedibili, dando forza, vigore e ragioni al modo di vivere cinico, avido e guerrafondaio, permettendogli di espandere i propri tentacoli ovunque.
Queste cose, unite all’improvviso e ipertrofico aumento della tecnologia nelle nostre vite, hanno portato al Mondo del Male, in cui tutte le oscure pulsioni dell’uomo sono tornate con prepotenza a popolare la nostra Terra.
Oggi, a distanza di 20 anni da quei tragici eventi, siamo qui a vivere in una distopia fatta di dipendenza da smartphone, crisi ambientali, economiche, sociali, con popolazioni sempre più polarizzate e arrabbiate, giovani sempre più tristi e soli, e intere generazioni condannate a precarietà e povertà. Ovviamente non possiamo sapere cosa sarebbe succcesso se il Mondo del Male non fosse tornato tra noi, ma dobbiamo sempre tenere in mente che un mondo diverso può esistere, e spetta a noi capire come costruirlo.
Parlo di questi temi in due importanti appuntamenti:
La mostra Atinia, che ospita la mia opera Gagarin, questo weekend sarà a Trieste, al Polo Giovani Toti. Troverete delle stampe in alta qualità che raccontano una breve storia sul tema della solitudine e del confine psicologico tra le persone, oltre che una postazione che simula il Super Nintendo, dove poter interagire con tre cortometraggi animati realizzati da me;
Il post su Instagram “Vent’Anni di Buio”, che uscirà domani in ben due parti, per ricordare i vecchi videogiochi a doppio disco della Playstation1. La prima parte uscirà alle 11:00, mentre la seconda alle 18:30.
Per voi delle Lettere da una civiltà in declino, la prima parte è in anteprima qui.