Lettera n.004 - 20.000
Un bel traguardo per Mangiasogni; un'occasione per riflettere su hobby, numeri e tempo.
Ciao,
sembra ieri che abbiamo iniziato a scriverci, e a raccogliere le nostre impressioni sulla nostra civiltà ormai in declino.
Da quel giorno siamo 20.000, e per un attimo mi è venuto da pensare che sia sufficiente.
Poi ho guardato il Nemico davanti a noi: La Creatura, e la sua infinità di spettri ormai soggiogati dalla paura, dal male, dalla morte, dalla solitudine, dalle dipendenze, dagli abusi e dalle violenze… e mi dico che ancora non siamo pronti.
C’è così tanto da fare, prima di essere all’altezza di un nemico apparentemente invincibile.
Si lo so, lo so. Avevo promesso di disturbarvi solo una volta al mese, e a Novembre è già uscita la Lettera n.003.
Però intanto Mangiasogni ha raggiunto il bellissimo traguardo dei 20.000 follower su Instagram.
Instagram è il mio canale principale, dove il progetto è nato e dove continua ad operare, diverse volte a settimana. Nel frattempo sapete che mi trovate su Twitch, dove spero di tornare presto; qui su Substack; e un giorno anche su un mio sito Internet, a cui sto lavorando nel pochissimo tempo libero.
I ringraziamenti e gli annunci li farò dopo, ora ne approfitto per parlare di un po’ di cose.
Mangiasogni è chiaramente un hobby, e per quanto un giorno mi piacerebbe farne una professione o quasi, al momento è “solo” questo.
Si tratta di un hobby che mi richiede diverse ore a settimana, tra la preparazione dei post, la realizzazione dei disegni, la gestione delle interazioni e delle collaborazioni, lo sviluppo di idee nuove diverse da Instagram, dai social network o addirittura da Internet. Ed è un hobby che in un certo senso sto monetizzando.
Tralasciando le donazioni che ricevo da Twitch e Buymeacoffee e dal merch, lo sto monetizzando in senso anche non strettamente economico: ci dedico davvero molto tempo, e aspetto che il mio impegno venga ripagato (come per fortuna succede), come se fosse un lavoro.
Proprio oggi riflettevo sugli hobby, e di come si abbia sempre meno tempo per trovarne o portarne avanti, quando magari si spendono tantissime ore al giorno su YouTube, Instagram o TikTok.
C’è chi pensa che siamo così dipendenti dalla tecnologia e così poco in grado di coltivare hobby perché ormai siamo adulti vuoti e distrutti dalla noia, dalla disillusione.
Ecco, io non concordo affatto. O meglio, cercherei di capire quale sia la causa e quale sia la conseguenza.
Usiamo troppo i social e gli smartphone perché ormai siamo adulti vuoti e distrutti dalla noia, oppure siamo adulti vuoti e distrutti dalla noia (incapaci di coltivare hobby e passioni) perché usiamo troppo i social e gli smartphone?
Come ben sapete, io credo più nella seconda, e anzi provo un certo tipo di fastidio verso questi continui tentativi di deresponsabilizzarsi o di auto-assolversi.
E’ vero, i social sono creati dalle migliori menti del pianeta allo scopo di incollarci più tempo possibile sugli smartphone, e in parte è colpa loro. Ma siamo sicuri sia solo colpa loro? Credo proprio di no.
Penso sia davvero, davvero importante per ciascuno di noi prendersi una maggiore responsabilità e anche maggiori colpe, soprattutto nella gestione del proprio tempo e delle proprie passioni, e a quel punto dedicarsi a un hobby, costruire un LEGO Star Wars, o iscriversi a qualche associazione, fare qualcosa.
Sia ben chiaro: l’ozio per me è sacro. Non voglio trasformarci in un mucchio di ossessionati dal tempo che vogliono capitalizzare ogni singolo istante e rendere preziosa ogni loro azione. Semplicemente renderci conto che ogni secondo che passa è irrecuperabile, e non annullarci dietro a schermi che spesso hanno solo questo scopo.
Tutti gli hobby vanno monetizzati? No.
E’ sempre giusto andare alla ricerca di risultati e approvazione? No.
Volete costruire un LEGO Star Wars, ricamare qualcosa, imparare a fare i cappuccini con la schiuma a forma di cuore? Fatelo.
Ogni hobby ha senso, se ci fa stare bene. Monetizzare, cercare sempre l’approvazione, e sprecare la nostra vita scrollando, sono problematiche del mondo attuale di cui ci dovremmo liberare in fretta.
A questo collego un discorso sui numeri, che anticipa il post che uscirà tra qualche ora sulla mia pagina (ci arriviamo tra pochissimo).
L’ho detto mille volte, lo ripeto anche qua: Mangiasogni è un hobby nato senza alcuna pretesa, come desiderio di disegnare e raccontare cose. Poi ha iniziato ad andare sempre meglio, e sono andato anche io alla ricerca di numeri, risultati e approvazione.
Ma come? Ora i numeri diventano improvvisamente importanti? Non doveva essere solo un divertimento, uno sfogo?
I numeri sono importanti, sempre.
Lo sono quando i voti che prendi ai compiti in classe determinano il voto di maturità; quando il tuo voto di laurea ti permette (o impedisce) di avere certi lavori o partecipare a certi concorsi; quando la tua età fa un’enorme differenza in tantissimi ambienti della tua vita; lo saranno ancora di più se un giorno si introdurrà un punteggio sociale in stile Black Mirror. Il tuo conto in banca è fatto di numeri, e quelli sicuramente contano parecchio.
Vale anche su questo mondo, il mondo delle pagine social.
Il successo di un creatore non si basa sul suo effettivo valore, ma su quanti numeri riesce a spostare. I brand guardano i tuoi numeri, le case editrici pure, gli altri creator con cui collaborare, il tuo stesso pubblico… quanti conosciamo sui social che sono privi di valore ma ricchi di numeri?
Per me però avere 20.000 follower su Instagram non vuol dire avere vinto qualche premio, ma sapere di avere un numero sempre maggiore di persone interessate a certi temi, a certi modi di raccontare, a certi modi di vedere il mondo.
Sono un grande appassionato di numeri, e anche se questo progetto è nato (ed è ancora) come un hobby, i numeri li guardo di continuo e mi pongo obiettivi, perché 20.000 follower per me non sono tisane Fitvia in omaggio, ma 20.000 persone con cui poter condividere ciò che penso e il mio modo di interpretare certe cose.
L’obiettivo per il 2021 era 10.000 follower. Il 4 gennaio eravamo in 4.173, mentre scrivo siamo in 20.141. E per questo vi ringrazio tantissimo.
Non so se sono l’illustratore più oscuro di Instagram Italia, mi piace pensarlo, e se fosse così sarei davvero contento.
Sono davvero, davvero grato di poter portare questi temi a tutti voi, diverse volte a settimana, e anche se ci sono strategie molto più premianti e funzionanti di questa - magari scrivere meno, trattare contenuti più frivoli e friendly - non mi interessa.
I numeri sono importantissimi, mi piacciono molto, ma per quanto mi riguarda devono essere una conseguenza del fare ciò che mi piace, non il motivo per fare cose che non mi piacciono. Cause e conseguenze, di nuovo.
Tutto questo è per dirvi grazie.
Grazie per apprezzare i miei contenuti; per commentarli, salvarli e condividerli; per scrivermi le vostre impressioni; per aiutarmi a portare tutto quello che c’è da dire in un mondo sempre più ampio e competitivo.
Ci sarà tempo per fare un bel riassuntone di fine anno, anno che ha visto un’enorme crescita per Mangiasogni, quindi per quello aspettiamo dicembre e il nuovo numero di Lettere da una civiltà in declino.
Intanto ieri sera è uscito un brevissimo reel che trae spunto dalla brevissima lettera che trovate in apertura di questa newsletter, mentre questa mattina ci sarà un post celebrativo del 20.000 followers, sui temi già toccati in queste righe.
Infine vi ricordo, se avete piacere, che sul mio profilo Buy Me a Coffee potete sostenere il mio progetto con una piccola donazione.
Grazie,
Mangiasogni