Lettera n.005 - Una mattina di brina
La malinconia del Natale, il tempo che è sempre meno e sempre di peggior qualità; riflessioni sul 2021 di Mangiasogni e propositi per il 2022 che verrà
Ciao,
questa mattina mi sono alzato presto per fare una passeggiata, e mi è venuta voglia di scriverti.
Non ho portato con me nulla perché volevo guardarmi attorno, godermi l’esperienza di passeggiare quando il mondo sta ancora sonnecchiando, e il silenzio permette ai pensieri di respirare e affiorare.
Faceva molto freddo, e riuscivo a sentire la brina scricchiolare sotto i miei piedi ad ogni passo.
Per un istante mi è sembrato che quella mattina di inizio inverno, fredda e quieta, mi riportasse indietro di molti anni, a quando ancora avevo gli occhi e il tempo per godere del mondo che mi circondava, quando l’arrivo del Natale e del Nuovo Anno aveva ancora valore.
Natale, tempo di emozioni e ricordi; Capodanno, tempo di tirare le somme dell’anno appena passato e formulare i nuovi propositi per quello che verrà.
In questa ultima Lettera da una civiltà in declino per il 2021 proverò a parlare del contrasto di emozioni che si ha quando l’anno volge al termine, quanto sia inevitabile fare confronti con il passato e creare aspettative per il futuro.
Siamo a dicembre avviato e sono certo che molti di voi siano alle prese con l’acquisto dei regali e l’organizzazione dei ritrovi tra amici, ormai tutti sparsi in giro per l’Italia o per il Mondo, e almeno per me è normale fare confronti con il passato, rendendomi conto di quanto le cose siano cambiate.
Il Natale, forse lo sapete, è la mia festività preferita.
Mi piace tutto del Natale: il calore, il freddo fuori, le lucine, il cibo natalizio, i film e le canzoni. So che vedendo il tenore di Mangiasogni non lo direste mai, ma vi assicuro che è così.
Eppure capisco bene come il Natale possa aprire le porte a sensazioni più oscure, pesanti.
Il confronto col passato, dicevo.
A Natale è normale dedicare un pensiero a tutte le persone che non ci sono più, a quelle che abbiamo perso per strada, fatto andare via. Ogni canzone di Natale è per qualcuno un doloroso ricordo di qualcosa che c’è stato; ogni passeggiata alla ricerca di regali può celare una nebbia di malinconia.
Forse il senso di calore e familiarità attorno al Natale alza un velo di dolore su chi questo calore e familiarità non li ha mai provati, o non li può provare più.
Inoltre, penso sia una delle festività che risente di più del passare del tempo.
I raduni tra amici ormai distanti sempre più difficili da organizzare, incastrando impegni nel migliore dei modi; i genitori sempre più vecchi, stanchi e disillusi; noi stessi che ormai viviamo fuori, spesso costretti a lavorare fino al 24 dicembre, incapaci di tornare per tempo a festeggiare con i nostri cari.
Citando la band Il Teatro degli Orrori: il lavoro mi rincorre adesso, devo scappare.
La quantità del tempo ormai è sempre minore, presi come siamo ad inseguire degli standard sempre più irraggiungibili di forma fisica, successo, stabilità economica, prestigio sociale, immagine di noi stessi: chi vuole passare del tempo con noi deve incastrarsi tra la palestra, il lavoro, l’università, i corsi di aggiornamento, gli eventi mondani, la crescita personale.
Oltre alla quantità, è anche la qualità del tempo a essere danneggiata dal nostro presente.
Il clima che ormai offre pochi sbalzi di mese in mese, il tempo che scorre troppo rapidamente, le giornate passate con gli occhi che viaggiano da uno schermo all’altro, dallo smartphone al computer, dalla tv allo smartphone, e di nuovo il computer, il tablet, lo smartphone… rendono la nostra concentrazione traballante, la nostra attenzione estremamente fragile, frammentando ogni momento in piccoli spiragli di vita tra uno stimolo esterno e l’altro.
Tutto questo diventa ancora più forte durante il Natale, con i ricordi di tavolate calde e partecipate, regali attesi tutto l’anno e momenti di condivisione (magari ogni tanto anche antipatici) sostituiti da sessioni di scroll or die, scambi infestati dalle fake news e considerazioni su chi ormai non c’è più per decisione nostra, decisione loro o per semplici avvenimenti biologici.
Come nel più classico schema da romanzo fantasy, la tecnologia ha un ruolo determinante nello sconfiggere la magia del quotidiano, e vale anche per il periodo natalizio.
L’augurio che posso farvi è quello di ritrovare, nelle Feste e nel resto dei vostri giorni, dei piccoli momenti di magia che possano dare un diverso valore al tempo che viviamo su questa terra, che come ben sappiamo è poco e tendenzialmente oscuro.
Il 2021 di Mangiasogni
Come anticipato, potrei dividere questo numero della newsletter in due parti: una riflessione sul Natale, e poi una riflessione sui traguardi di Mangiasogni nel 2021.
Sotto un profilo strettamente numerico, possiamo dire che finalmente siamo una bella community: a inizio anno eravamo in circa 4.000, ora siamo in più di 20.000.
Sono molto contento di vedere i miei contenuti molto seguiti, di avere spesso scambi di vedute, opinioni e pareri sui commenti, nei DM, nelle dirette che di tanto in tanto faccio, qui sulla Newsletter o sul mio profilo Buymeacoffee (ci arriviamo presto).
Inoltre, sempre grazie ad Instagram sto iniziando ad allacciare collaborazioni con creator e divulgatori che mi arricchiscono molto, e sono certo che offrano anche a voi contenuti diversi e più stimolanti, come ad esempio la recente collaborazione con Alessandro Sahebi.
Nel 2021 inoltre ho fatto anche degli esperimenti a livello di contenuti, affiancando ad un filone intimo ed esistenziale (quello dei sogni che diventano rimpianti, citando la mia bio di Instagram) un filone più polemico, sociale e politico. Come potevo parlare bene dei demoni dentro ognuno di noi, senza mai parlare dei demoni del mondo fuori?
Non solo Instagram però (e per fortuna): sono successe altre cose nel 2021 di Mangiasogni, che vorrei condividere qui con voi.
Ho aperto il profilo Buy me a Coffee, dov’è possibile fare donazioni occasionali di minimo 2 Euro per aiutarmi a sostenere i costi di questo progetto (al momento finanziato con il mio lavoro capitalista full-time);
Ho un canale Twitch, per ora in stand-by ma che ha raggiunto i requisiti per diventare Affiliate, dove settimanalmente ho tenuto sessioni di live-drawing e chiacchierate. Ho bei piani su questo per il 2022, specie per il mio filone più attivista/politico, dovreste seguirlo;
A settembre ho esposto la mia prima opera nel mondo reale, fuori dai social. Si tratta del cortometraggio animato Gagarin, accompagnato da una piattaforma interattiva che simula l’esperienza di gioco della console Super Nintendo;
Grazie a Spring ho realizzato il mio merch, al momento tazze (che trovate direttamente nel mio profilo Instagram);
Mensilmente tengo questa Newsletter, per condividere e riflettere in modi che Instagram non mi permette.
Cosa viene dopo? Cosa potete fare voi per aiutarmi?
Ogni riflessione di fine anno che si rispetti termina con i propositi per l’anno nuovo, tipo andare in palestra, mettersi a dieta, studiare con costanza per non trovarsi impreparati agli esami…
Nel 2022 voglio continuare a creare belle storie, che facciano riflettere e anche stare male, delineando sempre di più quel Regno del Male oscuro che altro non è che il riflesso della società in cui viviamo.
Inoltre, come il recente calo di engagement dimostra, vorrei continuare a rendermi sempre più autonomo da Instagram e da Meta, spostandomi ancora di più nel mondo reale, in linea con il messaggio che molti dei miei disegni danno.
Sito internet, graphic novel, Twitch… le idee non mancano.
Cosa potete fare per aiutarmi?
Condividete, condividete molto.
Io sono Mangiasogni perché mi piace, ma mi piace anche perché vedo il riscontro che ho con voi, il supporto che mi date.
Condividete questa newsletter sui vostri social se vi va, parlatene; quando vi piace un mio disegno, condividetelo, mandatelo a qualcuno, scrivete un commento; se volete vedere sempre più contenuti e contribuire direttamente alla mia indipendenza e autonomia creativa, considerate l’idea di offrirmi un caffè ogni tanto; se dovete fare un regalo, pensate al mio merch. Ogni centesimo ricavato in questo modo sarà reinvestito direttamente nel progetto.
Oggi mi sono dilungato molto, ma devo dire che va bene così.
Se siete arrivati fino a qui vi ringrazio molto per l’attenzione e per l’affetto che dimostrate per questo progetto.
Mangiasogni